Progetto ‘Per mano nel vuoto’

Team del progetto

Oggi vi racconto il progetto 'Per mano nel vuoto'

E’ partito dalla scorsa settimana il progetto ‘Per mano nel vuoto’, di cui sono orgogliosa di fare parte, e ho deciso quindi di spiegare in questo breve articolo che cosa prevede.

Il team del progetto è composto da Gabriella Bo, direttrice dal cuore generoso e attento della Casa di riposo Don Orione di Fubine, da Daniela Faletti, progettista da sempre impegnata nel sociale, da Chiara Galliano, straordinaria fotografa che ha realizzato la mostra fotografica da cui il progetto ha preso il nome e da Marco Paracchini, il videomaker che ci aiuterà a testimoniare il lavoro svolto. E naturalmente da me, che coordinerò il lavoro psicologico.

Il progetto è sostenuto interamente grazie a finanziamenti privati e per ora verrà applicato ad un nucleo di 11 ospiti della casa di riposo Don Orione di Fubine, con la speranza di estenderlo presto ad altre realtà.

A sostegno del progetto la fotografa Chiara Galliano ha esposto la sua mostra fotografica che ha come tema l’Alzheimer, visitabile presso la Casa di Riposo Don Orione “Castello Bricherasio” fino a domenica 12 Maggio nei seguenti orari:


– da lunedì a venerdì dalle ore 15 alle 17
– sabato e domenica dalle ore 16 alle 18

Una mostra meravigliosa, che suscita emozioni forti legate a ciò che accade con l’avanzare della demenza: il vuoto interiore che si propaga, la perdita di quel filo, chiamato identità, che lega i ricordi, i volti, le esperienze e che ci fa dire chi siamo.

In questa terribile e sconcertante cornice nasce il progetto ‘Per mano nel vuoto’, che vuole restituire valore, dignità e autonomia al malato.

La nostra Mission

La nostra Mission è quella di prenderci cura degli ospiti e migliorare la qualità della loro vita, favorendo il più possibile l’autonomia personale, organizzando gli spazi con strumenti dedicati all’orientamento nel tempo e nello spazio, sensibilizzando gli operatori, programmando attività di animazione e laboratori artistici, aiutando a conservare le risorse cognitive il più a lungo possibile con l’uso di strumenti specifici, fornendo sostegno psicologico anche alle famiglie che lo desiderano.

Ci stiamo in oltre impegnando insieme all’architetto Mara Rovere nella realizzazione di un giardino Alzheimer, uno spazio protetto e terapeutico con percorsi strutturati alla stimolazione sensoriale (della vista, del tatto, dell’olfatto..).

E da qui avanziamo insieme a loro, in quel terrificante vuoto, ma tenendoli per mano. Noi non li lasceremo, ma abbiamo bisogno del tuo aiuto.

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L'articolo che 'Il Piccolo' ci ha dedicato oggi 07/05/2019