Può un danno cerebrale alterare la personalità?

Mente e corpo sono fusi insieme, e ciò che siamo caratterialmente ha un riscontro biologico nelle connessioni dei nostri neuroni

Ogni essere umano, quando si sveglia al mattino, ha la perfetta consapevolezza di chi sia. C’è chi si conosce meglio, conscio dei propri lati positivi e negativi, chi peggio, non rendendosi conto dei propri comportamenti. Nonostante tutto, abbiamo un’idea di cosa ci rende noi stessi, della nostra indole e delle nostre reazioni.

C’è chi è più calmo, riflessivo, timido, chi è più ansioso, agitato, chi trattiene meglio la rabbia, o che si spaventa di più. Le nostre azioni, reazioni e comportamenti hanno una base genetica, ma molto di ciò che siamo dipende da ciò che ci accade dalla vita, da come i genitori si sono comportati con noi, dalle nostre relazioni in generale. Mente e corpo sono fusi insieme, e ciò che siamo caratterialmente ha un riscontro biologico nelle connessioni dei nostri neuroni. Può tuttavia accadere che si verifichino alcuni eventi che danneggiano queste connessioni, come un trauma cranico o un ictus. Se le zone colpite sono quelle dell’emisfero frontale e prefrontale del cervello possono verificarsi dei danni tali ad alterare completamente la nostra personalità, tanto da essere le stesse persone da fuori, ma non da dentro. L’esempio principe di questa condizione è stato l’incidente di un uomo, Phineas Gage (in foto), un operaio statunitense che nel 1848 subì un grave incidente, il suo cranio e’ stato trapassato da parte a parte da un’asta di metallo.

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Nessuno pensava sopravvivesse, invece, contro tutte le aspettative si riprese completamente sul piano fisico, ma con una personalità completamente diversa dalla propria. Da calmo e timido divenne volgare nel linguaggio, aggressivo, violento. Questa condizione può essere irreversibile, e porta a grosse difficoltà nella vita di tutti i giorni, nelle relazioni con la famiglia, nel lavoro, ed in tutte le situa

zioni sociali. La compromissione dei lobi frontali altera i freni inibitori della persona, che diventa impulsiva ed impossibilitata a ragionare sulle conseguenze delle proprie azioni. Dall’incidente di Phineas Gage emerse una nuova comprensione del cervello rispetto alla personalità, alle emozioni e alla localizzazione delle funzioni cerebrali nel cervello. Quando un evento come questo si verifica inizia un processo lungo e faticoso per la famiglia, che si ritrova a dover accettare una persona che non è più la stessa. Diventa fondamentale un supporto al paziente e alla famiglia da parte di una rete di professionisti della riabilitazione della persona, sul piano fisico, motorio e soprattutto psicologico.